Contenuti degli articoli
- 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
- 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
- 3. FORMA FARMACEUTICA
- 4. INFORMAZIONI CLINICHE
- 4.1 Indicazioni terapeutiche
- 4.2 Posologia e modo di somministrazione
- 4.3 Controindicazioni
- 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
- 4.5 Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
- 4.6 Fertilità, gravidanza e allattamento
- 4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
- 4.8 Effetti indesiderati
- 4.9 Sovradosaggio
- 5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
- 6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
- 7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
- 8. NUMERO(I) DELL’ AUTORIZZAZIONE (DELLE AUTORIZZAZIONI) ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
- 9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE
- 10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO
1.DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
Firazyr 30 mg, soluzione iniettabile in siringa
2.COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
Ogni siringa
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3.FORMA FARMACEUTICA
Soluzione iniettabile.
La soluzione è un liquido limpido e incolore.
4.INFORMAZIONI CLINICHE
4.1Indicazioni terapeutiche
Firazyr è indicato per la terapia sintomatica degli attacchi acuti di angioedema ereditario (AEE) negli adulti (con carenza di inibitore esterasi C1).
4.2Posologia e modo di somministrazione
Firazyr deve essere utilizzato sotto la supervisione di un professionista sanitario.
Posologia
La dose raccomandata è una singola iniezione sottocutanea di Firazyr 30 mg.
Nella maggior parte dei casi una singola iniezione di Firazyr è sufficiente a trattare un attacco. In caso di sollievo non sufficiente o di una recidiva della sintomatologia, dopo 6 ore è possibile somministrare una seconda dose di Firazyr. Se la seconda iniezione non attenua i sintomi in modo sufficiente o se si osserva ancora una recidiva, dopo altre 6 ore è possibile somministrare una terza dose di Firazyr. In un periodo di 24 ore non devono essere somministrate più di 3 dosi di Firazyr.
Negli studi clinici non sono state somministrate più di 8 iniezioni di Firazyr al mese.
Popolazioni speciali
Pazienti anziani
Sono disponibili scarse informazioni per i pazienti con più di 65 anni.
Nei pazienti anziani si è osservata una maggiore esposizione sistemica a icatibant. L’importanza di questo dato per la sicurezza di Firazyr non è nota (vedere paragrafo 5.2).
Insufficienza epatica
Nei pazienti epatopatici non è necessario un aggiustamento della dose.
Insufficienza renale
Nei pazienti nefropatici non è necessario un aggiustamento della dose.
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l’efficacia di Firazyr nei bambini di età compresa tra 0 e 18 anni non sono state ancora stabilite.
Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione
Firazyr viene somministrato per via sottocutanea preferibilmente nell’area dell’addome.
Firazyr può essere autosomministrato o essere somministrato dalla persona che si prende cura del paziente solo dopo essere stati addestrati nella tecnica di iniezione sottocutanea da parte di un professionista sanitario.
La decisione di dare avvio all’autosomministrazione di Firazyr può essere presa solo da un medico esperto nella diagnosi e nel trattamento dell’angioedema ereditario (vedere sezione 4.4).
Ciascuna siringa di Firazyr è monouso.
Dato il volume da somministrare (3 ml), Firazyr soluzione iniettabile deve essere iniettata lentamente.
4.3Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1.
4.4Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Attacchi laringei
I pazienti con attacchi laringei devono essere gestiti in una struttura sanitaria adeguata dopo l’iniezione fino a quando il medico non ritenga sicure le loro dimissioni.
Cardiopatia ischemica
In teoria, in condizioni di ischemia, un farmaco antagonista del recettore di tipo 2 della bradichinina potrebbe causare un deterioramento della funzione cardiaca e una riduzione del flusso ematico coronarico. Va quindi usata prudenza nella somministrazione di Firazyr a pazienti con cardiopatia ischemica o angina pectoris instabile (vedere paragrafo 5.3).
Ictus
Anche se esistono dimostrazioni a sostegno di un effetto positivo del blocco del recettore B2 immediatamente dopo un ictus, sussiste la possibilità teorica che icatibant possa attenuare gli effetti neuroprotettivi positivi in fase tardiva della bradichinina. Per questo motivo, è necessaria prudenza nella somministrazione di icatibant a pazienti che abbiano subito un ictus da alcune settimane.
Autosomministrazione
Per i pazienti che non hanno mai assunto Firazyr prima, il primo trattamento deve essere somministrato in una struttura medica o sotto la supervisione di un medico.
In caso di sollievo non sufficiente o ricomparsa dei sintomi dopo l’autosomministrazione, si raccomanda al paziente di rivolgersi al medico e di farsi somministrare le dosi successive in una struttura sanitaria (vedere sezione 4.2).
I pazienti che sviluppano un attacco laringeo devono sempre rivolgersi a un medico e rimanere in osservazione in una struttura sanitaria, anche se l’iniezione è stata somministrata a casa.
4.5Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Non sono attese interazioni farmacocinetiche che interessino il CYP450 (vedere paragrafo 5.2).
La somministrazione di Firazyr in associazione con inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE) non è stata studiata. Gli ACE inibitori sono controindicati nei pazienti con AEE a causa del possibile aumento dei livelli di bradichinina.
4.6Fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
Non sono disponibili dati clinici su gravidanze esposte a icatibant. Gli studi sugli animali hanno dimostrato effetti sull’impianto in utero e sul parto (vedere paragrafo 5.3), ma il potenziale rischio nell’uomo non è noto.
Firazyr va utilizzato in gravidanza soltanto se il potenziale beneficio giustifica i rischi potenziali per il feto (per esempio, in caso di trattamento di attacchi laringei pericolosi per la vita).
Allattamento
Icatibant viene escreto nel latte di ratti in allattamento a concentrazioni simili a quelle presenti nel sangue materno. Non sono stati osservati effetti sullo sviluppo postnatale dei ratti neonati.
Non è noto se icatibant venga escreto nel latte umano, ma durante l’allattamento si raccomanda alle donne che vogliono assumere Firazyr di non allattare per le 12 ore successive al trattamento.
Fertilità
Nei ratti e nei cani l’utilizzo ripetuto di icatibant ha avuto effetti sugli organi della riproduzione. Icatibant non ha avuto effetti sulla fertilità di topi e ratti maschi (vedere paragrafo 5.3). Da uno studio condotto su 39 individui adulti sani, uomini e donne, che hanno ricevuto una dose di 30 mg ogni 6 ore per 3 volte ogni 3 giorni, per un totale di 9 dosi, non sono risultati cambiamenti clinicamente significativi nella concentrazione degli ormoni riproduttivi, nei valori di base o in quelli sotto stimolo GnRH, né negli uomini né nelle donne. Non sono stati registrati effetti significativi di icatibant sulla concentrazione di progesterone in fase luteale, sulla funzione luteale, o sulla durata del ciclo mestruale nelle donne, né sulla conta, la motilità e la morfologia spermatica negli uomini. L’utilizzo clinico della posologia adottata durante questo studio è improbabile.
4.7Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Firazyr influisce in modo minimo sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari. Dopo l’assunzione di Firazyr sono stati osservati affaticamento, stato di torpore, stanchezza, sonnolenza e capogiri. Questi sintomi possono verificarsi in seguito ad attacchi di AEE. Ai pazienti deve essere consigliato di non guidare né utilizzare macchinari se avvertono stanchezza o capogiri.
4.8Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza
Negli studi clinici per la registrazione del farmaco, un totale di 999 attacchi di AEE sono stati trattati con 30 mg di Firazyr somministrati per via sottocutanea da un professionista sanitario. Firazyr 30 mg SC è stato somministrato da un professionista sanitario a 129 soggetti sani e 236 pazienti con AEE.
Quasi tutti i soggetti trattati con icatibant per via sottocutanea negli studi clinici hanno sviluppato reazioni nel sito di iniezione (caratterizzate da irritazione cutanea, gonfiore, dolore, prurito, eritema, sensazione di bruciore). Queste reazioni erano solitamente di gravità da lieve a moderata, transitorie e si risolvevano senza ulteriori interventi.

Tabella delle reazioni avverse
La frequenza delle reazioni avverse elencate nella tabella 1 è stata definita utilizzando la seguente convenzione:
molto comune (≥1/10); comune (da ≥1/100 a <1/10); non comune (da ≥1/1000 a <1/100); rara (da ≥1/10000 a <1/1000); molto rara (<1/10000).
Tabella 1: reazioni avverse riferite per icatibant.
Classificazione per sistemi e organi | Termine preferito |
(categorie di frequenza) |
|
|
|
Patologie del sistema nervoso |
|
(Comune, da ≥1/100 a <1/10) | Capogiro |
| Cefalea |
|
|
Patologie gastrointestinali |
|
(Comune, da ≥1/100 a <1/10) | Nausea |
|
|
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo |
|
(Comune, da ≥1/100 a <1/10) | Eruzione cutanea |
| Eritema |
| Prurito |
|
|
Patologie sistemiche e condizioni relative alla |
|
sede di somministrazione |
|
(Molto comune, ≥1/10) | Reazioni in sede di iniezione* |
(Comune, da ≥1/100 a <1/10) | Piressia |
|
|
Esami diagnostici |
|
(Comune, da ≥1/100 a <1/10) | Aumento transaminasi |
* Livido in sede di iniezione, ematoma in sede di iniezione, bruciore in sede di iniezione, eritema in sede di iniezione, ipoestesia in sede di iniezione, irritazione in sede di iniezione, intorpidimento in sede di iniezione, edema in sede di iniezione, dolore in sede di iniezione, sensazione di compressione in sede di iniezione, prurito in sede di iniezione, tumefazione in sede di iniezione, orticaria in sede di iniezione e calore in sede di iniezione.
Descrizione delle reazioni avverse selezionate
Immunogenicità
Durante trattamenti ripetuti all’interno degli studi controllati di fase III, sono stati rilevati rari casi di positività transitoria agli anticorpi
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V.
4.9Sovradosaggio
Non sono disponibili informazioni cliniche in caso di sovradosaggio.
Una dose di 3,2 mg/kg per via endovenosa (circa 8 volte la dose terapeutica) ha causato eritemi, prurito o ipotensioni transitori in soggetti sani. Non è stato necessario alcun intervento terapeutico.
5.PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
5.1Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: altri agenti ematologici, farmaci utilizzati per il trattamento dell’angioedema ereditario, codice ATC: B06AC02.
Meccanismo d’azione
L’AEE (una malattia autosomica dominante) è causato dall’assenza o dalla disfunzione del C1
L’AEE si manifesta con attacchi intermittenti di edema sottocutaneo e/o sottomucoso che interessano le alte vie respiratorie, la cute e il tratto gastroenterico. Un attacco dura tipicamente da 2 a 5 giorni.
Icatibant è un antagonista selettivo e competitivo del recettore di tipo 2 (B2) della bradichinina. Si tratta di un decapeptide sintetico con una struttura simile a quella della bradichinina, ma con 5 aminoacidi
Effetti farmacodinamici
In soggetti giovani e sani, la somministrazione di icatibant a dosi di 0,8 mg/kg in 4 ore, 1,5 mg/kg/die o 0,15 mg/kg/die per 3 giorni ha evitato la comparsa di ipotensione, vasodilatazione e tachicardia riflessa indotte dalla bradichinina. È stato dimostrato che icatibant è un antagonista competitivo dopo aver aumentato di 4 volte l’esposizione alla bradichinina.
Efficacia e sicurezza clinica
I dati relativi all’efficacia sono stati ottenuti da un iniziale studio di fase II in aperto e da tre studi controllati di fase III.
Gli studi clinici di fase III
Il
In questi studi i pazienti trattati con icatibant dimostravano un tempo mediano di attenuazione dei sintomi più rapido (rispettivamente 2,0, 2,5 e 2,0 ore) rispetto all’acido tranexamico (12,0 ore) e al placebo (4,6 e 19,8 ore). L’effetto della terapia con icatibant è stato confermato dagli endpoint secondari di efficacia.

In un’analisi integrata di questi studi controllati di fase III, il tempo necessario per l’attenuazione dei sintomi e il tempo necessario per l’attenuazione del sintomo primario risultavano simili a prescindere da età, sesso, razza, peso, e uso di androgeni o agenti antifibrinolitici.
La risposta è risultata simile anche negli attacchi ripetuti degli studi controllati di fase III. In totale, 237 pazienti sono stati trattati con 1.386 dosi da 30 mg di icatibant per 1.278 attacchi acuti di AEE. Nei primi 15 attacchi trattati con Firazyr (1.114 dosi per 1.030 attacchi), i tempi mediani di attenuazione dei sintomi sono risultati simili per tutti i casi (2,0
Tabella 2. Risultati relativi all’efficacia negli studi
Studio clinico controllato di FIRAZYR rispetto ad acido tranexamico/placebo: risultati in termini di efficacia
|
| |||||
| Icatibant | Acido |
| Icatibant | Placebo | |
| tranexamico |
| ||||
|
|
|
|
| ||
Numero di soggetti per | Numero di soggetti per | |||||
la popolazione ITT | la popolazione ITT | |||||
|
|
|
| |||
Valore basale VAS(mm) | 63,7 | 61,5 | Valore basale | 69,3 | 67,7 | |
VAS(mm) | ||||||
|
|
|
|
| ||
Variazione del valore | Variazione del valore | |||||
basale a 4 ore | basale a 4 ore | |||||
|
|
|
| |||
Differenza tra i | Differenza tra i | |||||
trattamenti (95% IC, | trattamenti (95% IC, | |||||
p < 0,001 | p = 0,002 | |||||
valore p) | valore p) | |||||
|
|
|
| |||
Variazione del valore | Variazione del valore | |||||
basale a 12 ore | basale a 12 ore | |||||
|
|
|
| |||
Differenza tra i | Differenza tra i | |||||
trattamenti (95% IC, | trattamenti (95% IC, | |||||
p < 0,001 | p = 0,028 | |||||
valore p) | valore p) | |||||
|
|
|
| |||
Tempo mediano di |
|
| Tempo mediano di |
|
| |
attenuazione dei sintomi |
|
| attenuazione dei sintomi |
|
| |
(ore) |
|
| (ore) |
|
| |
Tutti gli episodi | 2,0 | 12,0 | Tutti gli episodi | 2,5 | 4,6 | |
(N = 74) | (N = 56) | |||||
|
|
|
| |||
Tasso di risposta (%, IC) |
|
| Tasso di risposta (%, |
|
| |
4 ore dopo l’inizio del |
|
| IC) 4 ore dopo l’inizio |
|
| |
trattamento |
|
| del trattamento |
|
| |
Tutti gli episodi | 80,0 | 30,6 | Tutti gli episodi | 66,7 | 46,4 | |
(N = 74) | (63,1, 91,6) | (16,3, 48,1) | (N = 56) | (46,0, 83,5) | (27,5, 66,1) | |
Tempo mediano di |
|
| Tempo mediano di |
|
| |
attenuazione dei sintomi |
|
| attenuazione dei sintomi |
|
| |
tutti i sintomi (ore): |
|
| tutti i sintomi (ore): |
|
| |
Dolore addominale | 1,6 | 3,5 | Dolore addominale | 2,0 | 3,3 | |
Edema cutaneo | 2,6 | 18,1 | Edema cutaneo | 3,1 | 10,2 | |
Dolore cutaneo | 1,5 | 12,0 | Dolore cutaneo | 1,6 | 9,0 | |
Tempo mediano di |
|
| Tempo mediano di |
|
| |
attenuazione quasi |
|
| attenuazione quasi |
|
| |
completa dei sintomi |
|
| completa dei sintomi |
|
| |
(ore) |
|
| (ore) |
|
| |
|
|
|
|
|

Studio clinico controllato di FIRAZYR rispetto ad acido tranexamico/placebo: risultati in termini di efficacia
|
|
|
|
|
|
| |||||||
| Icatibant |
|
| Acido |
|
|
| Icatibant |
| Placebo | |||
|
| tranexamico |
|
|
|
| |||||||
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
| ||
Tutti gli episodi |
| 10,0 |
| 51,0 | Tutti gli episodi |
| 8,5 |
| 19,4 |
| |||
(N = 74) |
|
| (N = 56) |
|
|
| |||||||
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
| |||
Tempo mediano per la |
|
|
|
|
| Tempo mediano per la |
|
|
|
|
| ||
regressione dei sintomi, |
|
|
|
|
| regressione dei sintomi, |
|
|
|
|
| ||
per paziente (ore) |
|
|
|
|
| per paziente (ore) |
|
|
|
|
|
| |
Tutti gli episodi |
| 0,8 |
| 7,9 | Tutti gli episodi |
| 0,8 |
| 16,9 |
| |||
(N = 74) |
|
| (N = 56) |
|
|
| |||||||
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
| |||
Tempo mediano per un |
|
|
|
|
| Tempo mediano per un |
|
|
|
|
| ||
miglioramento globale, |
|
|
|
|
| miglioramento globale, |
|
|
|
|
| ||
per medico (ore) |
|
|
|
|
| per medico (ore) |
|
|
|
|
|
| |
Tutti gli episodi |
| 1,5 |
| 6,9 | Tutti gli episodi |
| 1,0 |
| 5,7 |
| |||
(N = 74) |
|
| (N = 56) |
|
|
| |||||||
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
| |||
Tabella 3. Risultati relativi all’efficacia nello studio |
|
|
|
|
|
| |||||||
|
|
|
|
|
| ||||||||
Risultati in termini di efficacia: |
| ||||||||||||
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
| |||
Endpoint |
|
|
| Statistica | Firazyr |
| Placebo |
| Valore P |
| |||
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
| |
|
|
|
|
|
| (n = 43) |
| (n=45) |
|
|
|
| |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
| |
Endpoint primario |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
| |
Tempo di attenuazione dei |
| Mediano | 2,0 |
| 19,8 |
| <0,001 |
| |||||
VAS composita (ore) |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
| |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
| |
Altri endpoint |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
| |
Tempo di attenuazione del sintomo |
| Mediano | 1,5 |
| 18,5 |
| < 0,001 |
| |||||
primario (ore) |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
| |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
| |||
Variazione punteggio VAS |
|
|
| Media |
|
| < 0,001 |
| |||||
composito a 2 ore dal trattamento |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
| |||
|
|
|
|
|
|
|
|
| |||||
Variazione punteggio composito |
| Media |
|
| < 0,001 |
| |||||||
relativo ai sintomi secondo il |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
| |||
soggetto a 2 ore |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
| |
|
|
|
|
|
|
|
|
| |||||
Variazione punteggio composito |
| Media |
|
| < 0,001 |
| |||||||
relativo ai sintomi secondo il |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
| |||
valutatore a 2 ore |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
| |
|
|
|
|
|
|
|
|
| |||||
Tempo di attenuazione quasi |
| Mediano | 8,0 |
| 36,0 |
| 0,012 |
| |||||
completa dei sintomi (ore) |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
| |
|
|
|
|
|
|
|
|
| |||||
Tempo di insorgenza miglioramento |
| Mediano | 0,8 |
| 3,5 |
| < 0,001 |
| |||||
sintomi secondo il soggetto (ore) |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
| |||
|
|
|
|
|
|
|
|
| |||||
Tempo di insorgenza miglioramento |
| Mediano | 0,8 |
| 3,4 |
| < 0,001 |
| |||||
visuale sintomi secondo il valutatore |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
| |||
(ore) |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
| |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
In totale sono stati trattati 66 pazienti con attacchi di AEE a livello della laringe all’interno di questi studi clinici controllati di fase III. I risultati in termini di tempo di attenuazione dei sintomi erano simili a quelli dei pazienti senza attacchi laringei di AEE.
5.2Proprietà farmacocinetiche
La farmacocinetica dell’icatibant è stata definita a fondo negli studi con l’uso di somministrazioni endovenose e sottocutanee in pazienti e volontari sani. Il profilo farmacocinetico di icatibant in pazienti con AEE è simile a quello dei volontari sani.
Assorbimento
Dopo una somministrazione sottocutanea la biodisponibilità assoluta di icatibant è del 97%. Il tempo per raggiungere la massima concentrazione è di 30 minuti.
Distribuzione
Il volume di distribuzione dell’icatibant (Vss) è di circa
Eliminazione
Icatibant viene eliminato principalmente tramite una via metabolica e solo una parte inferiore al 10% della dose viene eliminata immodificata nelle urine. La clearance è di circa
Biotrasformazione
Icatibant è ampiamente metabolizzato da enzimi proteolitici in metaboliti inattivi, che sono in gran parte eliminati nelle urine.
Gli studi in vitro hanno confermato che icatibant non viene degradato tramite vie metaboliche ossidative, che non è un inibitore dei principali isoenzimi del citocromo P450 (CYP) (CYP 1A2, 2A6, 2B6, 2C8, 2C9, 2C19, 2D6, 2E1 e 3A4) e che non è un induttore dei citocromi CYP 1A2 e 3A4.
Popolazioni speciali
Le informazioni suggeriscono un declino legato all’età nell’eliminazione, il che comporta un’esposizione all’incirca superiore del
Informazioni limitate suggeriscono che l’esposizione a icatibant non è influenzata da disfunzioni epatiche o renali. Non è stata valutata l’influenza della etnia sulla farmacocinetica di icatibant. Non sono disponibili dati farmacocinetici nei bambini.
5.3Dati preclinici di sicurezza
Sono stati condotti studi con dosi ripetute fino a 6 mesi nei ratti e a 9 mesi nei cani. Sia nei ratti che nei cani è stata osservata una riduzione
Le massime esposizione giornaliere definite dall’area sotto la curva (AUC) a dosi senza effetti avversi osservati (No Observed Adverse Effect Levels, NOAEL) nello studio di 9 mesi sui cani sono risultate 2,3 volte la AUC osservata nell’uomo dopo una dose sottocutanea di 30 mg. Nello studio sui ratti non è stata misurata la NOAEL, ma tutti i risultati hanno dimostrato effetti completamente o parzialmente reversibili nei ratti trattati. Nei ratti è stata osservata ipertrofia delle ghiandole surrenali a tutte le dosi testate. Una volta sospeso il trattamento con icatibant, l’ipertrofia delle ghiandole surrenali è risultata reversibile. La rilevanza clinica dei risultati relativi alle ghiandole surrenali non è nota.
Icatibant non ha mostrato effetti sulla fertilità dei topi (dose massima di 80,8 mg/kg/die) e dei ratti (dose massima di 10 mg/kg/die) maschi.
In uno studio della durata di 2 anni diretto a valutare il potenziale cancerogeno di icatibant nei ratti, dosi giornaliere corrispondenti a livelli di esposizione fino a circa 2 volte quelli raggiunti in seguito a
una dose terapeutica nell’uomo non hanno mostrato alcun effetto sull’incidenza o sulla morfologia dei tumori. Tali risultati sono indicativi dell’assenza di un potenziale cancerogeno per icatibant.
In una batteria standard di test in vitro e in vivo icatibant non è risultato genotossico.
Icatibant non si è dimostrato teratogeno se somministrato con un’iniezione sottocutanea durante le prime fasi di sviluppo embrionale e fetale nel ratto (dose massima 25 mg/kg/die) e nel coniglio (dose massima 10 mg/kg/die). Icatibant è un potente antagonista della bradichinina e quindi, ad alte dosi, la terapia può avere effetti sul processo di impianto in utero e sulla successiva stabilità uterina nelle prime fasi di gravidanza. Questi effetti sull’utero si manifestano anche nelle fasi tardive della gravidanza, in cui icatibant esplica un effetto tocolitico che induce un ritardo nel parto del ratto, con aumento di distress fetale e morte perinatale ad alte dosi (10 mg/kg/die).
In uno studio di tossicità giovanile, nel quale ratti sessualmente immaturi hanno ricevuto una dose giornaliera di 3 mg/kg per 7 settimane, è stata osservata atrofia dei testicoli e dell’epididimo. Effetti simili sui tessuti degli organi riproduttivi sono stati osservati in ratti e cani sessualmente maturi. Tali risultati sui tessuti sono coerenti con gli effetti noti sulle gonadotropine, e risultano reversibili durante la successiva fase di sospensione del trattamento.
Icatibant non ha prodotto alcuna variazione della conduzione cardiaca in vitro (canali hERG) o in vivo nei cani normali o in vari modelli di cane (stimolazione ventricolare, esercizio fisico e legatura coronarica), né sono state osservate alterazioni emodinamiche. Icatibant ha dimostrato di aggravare l’ischemia cardiaca indotta in alcuni modelli non clinici, sebbene non sia stato osservato costantemente un effetto negativo nell’ischemia acuta.
6.INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
6.1Elenco degli eccipienti
Sodio cloruro
Acido acetico glaciale (per la correzione del pH)
Idrossido di sodio (per la correzione del pH)
Acqua per preparazioni iniettabili
6.2Incompatibilità
Non pertinente.
6.3Periodo di validità
18 mesi.
6.4Speciali precauzioni per la conservazione
Non conservare a temperature superiori ai 25°C.
Non congelare.
6.5Natura e contenuto del contenitore
3 ml di soluzione contenuta in una siringa
Confezione singola: una siringa
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
6.6Precauzioni particolari per lo smaltimento
La soluzione deve essere limpida, incolore e priva di particolato visibile. Monouso.
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
7.TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
Shire Orphan Therapies GmbH
Friedrichstrasse 149
Germania
8. NUMERO(I) DELL’ AUTORIZZAZIONE (DELLE AUTORIZZAZIONI) ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
EU/1/08/461/001
EU/1/08/461/002
9.DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE
Data della prima autorizzazione: 11 luglio 2008
Data del rinnovo più recente: 13 marzo 2013
10.DATA DI REVISIONE DEL TESTO
Informazioni più dettagliate su questo medicinale sono disponibili sul sito web della Agenzia Europea dei Medicinali http://www.ema.europa.eu.
Commenti